OSSERVAZIONE SOLARE


Osservare il Sole ad occhio nudo è molto pericoloso e può portare a gravi danni alla vista in poco tempo. Osservare il Sole attraverso un telescopio senza le opportune precauzioni è ancora più pericoloso e porta a danni anche permanenti alla vista in poche frazioni di secondo.
Evitate i filtri fai da te ottenuti con vetri affumicati, lastre fotografiche, filtri da saldatore e quant'altro. Evitate assolutamente i filtri da porre sull'oculare del telescopio. Ricordate di filtrare anche il cercatore o, se non lo volete utilizzare, di tapparlo.


OSSERVAZIONE SOLARE IN LUCE BIANCA

L'osservazione in luce bianca è, per così dire, l'osservazione del Sole "al naturale" ovviamente dopo averne attenuato la fortissima emissione di luce. Questa attenuazione si ottiene mediante l'uso di un materiale apposito che, posto davanti al telescopio filtra il 99.999% della luce in arrivo dalla nostra stella. Questo materiale si chiama AstroSolar ed è fabbricato da Baader Planetarium. Si trova in commercio in fogli di varia misura e va applicato, come detto, davanti agli obiettivi del telescopio e del cercatore. Il mio consiglio per applicarlo è di ritagliarne una porzione di un paio di centimetri maggiore del diametro esterno del tubo ottico, quindi creare due anelli di un qualche materiale flessibile e possibilmente gommoso (per evitare che si sfili accidentalmente) da incollare l'uno all'altro con, all'interno, la parte debordante del foglio di AstroSolar. I filtri AstroSolar non sono carissimi, quindi non siate tirchi ed acquistatene di misura adeguata al vostro strumento, cercatore incluso. Io sconsiglio la costruzione di filtri di diametro inferiore a quello del tubo del telescopio o di filtri che si incastrino nella parte interna del tubo: la possibilità di infiltrazioni di luce non filtrata è un rischio inutile che è molto meglio evitare.


OSSERVAZIONE IN LUCE BIANCA CON PRISMA DI HERSCHEL

La vera rivoluzione, almeno per i possessori di telescopi a rifrazione, è avvenuta con l’introduzione a larga scala sul mercato amatoriale dei prismi di Herschel che superano i limiti propri dei filtri tradizionali e permettono immagini dettagliate e pulite.

 

Questi filtri hanno il proprio cuore in un dissipatore metallico (o ceramico a seconda dei casi) di colore e radiazione che si preoccupa di togliere al fascio luminoso incidente oltre il 95% del suo contenuto mantenendo una quantità di informazione non dissipata più che sufficiente a qualsiasi indagine utile.

 

Nonostante il suo potere di disperdere la radiazione incidente, il semplice prisma in sé non è sufficiente a garantire la sostenibilità all’oculare della quantità di luce passante e così il sistema viene generalmente completato da uno o più elementi di filtraggio ottico in vetro, filtri di tipo ND oppure Continuum il cui scopo è di ammorbidire la quantità di luce eccessiva e tagliare una serie di lunghezze d’onda potenzialmente nocive per l’occhio umano.

 

Il risultato è una visione estremamente gradevole e, quando il filtraggio non si avvale di gruppi continuum o similari (che introducono una dominante verde molto poco naturale), anche rilassante.

 

Immagine in luce bianca con prisma di Herschel e filtro Continuum.

Qui a fianco, due prismi di Herschel che si differenziano per il diametro.

 

Prisma a sinistra : Marca Baader da 2" - con ceramica speciale termo assorbente nel punto di caduta della luce che riduce il calore dei raggi - come fanno le piastrelle termiche sullo Space Shuttle - evitando così che si surriscaldi la zona circostante. Il corpo completamente richiuso evita il pericolo di accecamento.

La stessa piastra di ceramica funziona come schermo protettivo per il fascio di luce solare. Posizionare l'immagine del Sole al centro del campo visivo del telescopio è un gioco da ragazzi.

 

Prisma a destra : Marca TecnoSky da 1,25". Il corpo è realizzato interamente in alluminio anodizzato con delle feritoie sulla parte posteriore per dissipare il calore prodotto dalla luce solare.

Abbinato ad un buon rifrattore si potranno vedere le macchie solari frastagliate (ombra e penombra), le facole e la granulazione.

All'interno del corpo del diagonale è montato un filtro ND3 con trattamento interferenziale verde con un picco tra i 510 e 550nm.

 

Foto inferiore : filtri polarizzatori e Continuum per il prisma da 2".



 

 

 

 

 

 

 

 

 

PPer le osservazioni e le riprese solari in luce bianca, l'Associazione utilizza un telescopio acromatico da 102 mm di diametro e 1100 mm di focale. In accoppiata vengono usati due prismi di Herschel, uno da 1,25" con la possibilita' di installare anche un filtro per le riprese al Ca-K (calcio ionizzato) rendendo visibile, un'area del Sole che si trova tra la fotosfera (che può essere osservata in luce bianca) e la cromosfera che può essere osservata in luce H-alfa. Il filtro evidenzia i brillamenti al di sopra dell'intera superficie solare ed attorno alle facole è possibile riconoscere aree brillanti e complesse reti di brillamenti. Il filtro è particolarmente efficace quando viene usato con telescopi riflettori puri, come i Newtoniani.

Il secondo prisma di Herschel da 2" dedicato alle riprese fotografiche, e' provvisto da filtri ND e del filtro Continuum che migliora il contrasto della fotosfera.


OSSERVAZIONE E RIPRESE IN H-Alpha

Un telescopio solare H-alpha permette di osservare o riprendere il sole nella lunghezza d'onda dell' idrogeno ionizzato, quindi e' possibile catturare immagini della superficie solare e restituirle ai nostri occhi come se fossimo sul sole.

 

In commercio si trovano telescopi solari di varie aperture e lunghezze focali dai costi non proprio popolari ma, le caratteristiche tecniche, giustificano il prezzo.

 

Lo strumento in sè è un rifrattore ma è dotato anteriormente di un filtro Energy Rejection Filter (ERF) che lascia passare solo la componente rossa, privata della componente infrarossa, ed è tarato sui 623.28 nanometri. Il filtro costituisce parte integrante del tubo ottico e non è rimovibile se non smontando il telescopio stesso. Essendo tarato per questa lunghezza d'onda specifica permette una visione più nitida del disco solare di un normale rifrattore (naturalmente con filtro solare anteposto).

 

Al centro del corpo ottico è situata la componente fondamentale: l'Etalon. E'un elemento costituito da due lamelle in vetro ottico con lavorazione ad altissima precisione (da qui il suo costo) spaziate in aria, che fungono da elemento interferenziale e agiscono sulla lunghezza d'onda consentendo variazioni dell'ordine dell'Angstrom.

Se frontalmente al telescopio viene posto un ulteriore filtro e' possibile trasformare il telescopio da single stack a double stack, consenteno di osservare maggiori dettagli della superficie solare o le protuberanze.

 

 


Daystar introduce un innovativo sistema per l'osservazione e ripresa del Sole in h-alpha.Il Daystar Quark si inserisce nel porta oculari di un qualunque rifrattore con rapporto focale compreso tra F4 e F9 e lo trasforma in un telescopio solare h-alpha ad alta definizione!

Il Daystar Quark ha al suo interno una barlow telecentrica 4,2x ottimizzata per la banda dell'idrogeno alpha, garantisce un maggiore contrasto ed un campo estremamente piatto.

Il sistema è ottimizzato per mostrare le protuberanze o la superficie (cromosfera) del Sole; l'utente finale potrà quindi scegliere il tipo di osservazione più indicato in base alle proprie esigenze, oppure acquistare entrambe le unità visto il costo non elevato.

 


Le immagini qui sopra, mostrano il telescopio solare LUNT LS60T in dotazione all'associazione ASA dotato di modulo Double-Stack LS50F e filtro BF1200, utilizzando questo sistema etalon double-stack, disponibile separatamente, è possibile ridurre la banda passante a circa <0,55 Angström, aumentando notevolmente il contrasto della superficie solare vedendo più dettagli solari.


Qui a fianco un secondo telescopio solare in dotazione all'associazione. In questo caso ci siamo dotati di un acromatico da 150 mm di diametro e 900 di focale, il telescopio è equipaggiato con filtro ERF antirigetto Baader da 80 mm istallato all'interno del focheggiatore che consente di tagliare gli UV e Ir e osservare il Sole in maggiore sicurezza senza rischiare alte temperature nel punto di fuoco. Il modulo H-alpha e' costituito dal modulo etalon pst, e del filtro bf 5 del telescopio PST Coronado.